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Politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti

La responsabilità di definire la strategia di investimento è in capo al Consiglio di Amministrazione e la relativa “politica di investimento” è stata redatta in conformità alla deliberazione Covip del 16 marzo 2012 che ha introdotto nuove regole di governance in materia di investimenti. Il Documento sulla Politica di Investimento (DPI) è soggetto a costante aggiornamento ed è reperibile tra i documenti pubblicati nel sito internet del Fondo (www.previbank.it).

Il Fondo è strutturato secondo una gestione multicomparto, differenziata per profili di rischio e di rendimento in modo tale da assicurare agli Iscritti un’adeguata possibilità di scelta. La gamma di investimenti offerta agli Iscritti è costituita da un comparto finanziario, un comparto assicurativo e un comparto bilanciato sostenibile.

La proposta previdenziale di Previbank si articola in diverse possibilità di scelta, così definite:

  • Comparto Multigaranzia;
  • Comparto Finanziario;
  • Comparto Bilanciato sostenibile.

Percorso “Life Cycle”:

  • 1° Profilo “FINANZIARIO”: 100% Finanziario;
  • 2° Profilo “CRESCITA”:           80% Finanziario – 20% Multigaranzia;
  • 3° Profilo “EQUILIBRIO”:       50% Finanziario – 50% Multigaranzia;
  • 4° Profilo “MULTIGARANZIA” 100% Multigaranzia

Inoltre, sono presenti i seguenti altri profili:

  • 5° Profilo Libero: Composizione in Multipli del 10% dei comparti   Finanziario Multigaranzia e Bilanciato sostenibile.
  • 6° Profilo 100% Bilanciato sostenibile;
  • 7° Profilo Mix finanziario (50% comparto Finanziario e 50% Bilanciato Sostenibile).

Il Fondo Previbank ha inoltre implementato il modello Life Cycle, in grado di correlare il profilo d’investimento all’età anagrafica dell’associato, rappresentativo di una scelta d’investimento che segue le diverse fasi della vita delle persone iscritte.

 

Comparto finanziario

In relazione al Comparto Finanziario, la strategia di investimento è stata ottimizzata in funzione del profilo di rischio ed orizzonte temporale dello stesso: la quota di investimento azionario (indicativamente 80%) è funzionale ad accrescere il valore delle risorse nel medio-lungo periodo, tramite una strategia di investimento strutturata in modo da diversificare i rischi, limitando la concentrazione degli investimenti in specifici emittenti, gruppi di imprese, settori di attività e aree geografiche. L’allocazione strategica azionaria è rappresentata da “benchmark” - ossia indici di mercato - globali e diversificati, rappresentativi delle principali possibilità d’investimento coerenti con la normativa di settore.

L’Asset Allocation Strategica, tempo per tempo strutturata con il supporto dell’Advisor finanziario, delinea una composizione di investimenti ritenuta ottimale allo scopo di ottenere, in un orizzonte temporale obiettivo individuato per il Comparto finanziario, un extra rendimento, rispetto all’inflazione, di importo crescente in funzione del profilo di rischio.

Sulla composizione del Comparto finanziario rimandiamo alla Nota Informativa pubblicata nel sito internet del Fondo (www.previbank.it).

In generale il Consiglio di Amministrazione, rispettando i criteri e limiti fissati nella AAS investe:

  • In misura limitata in una forma di gestione in FIA (fondo di private debt) proposta dal Gestore finanziario nell’ambito dei limiti del mandato affidato, valutata dall’Advisor finanziario e accolta dal Fondo. L’investimento in FIA è attualmente in fase di dismissione (al 31/12/2022 il peso del FIA è pari allo 0,04% delle risorse del comparto).
  • in misura prevalente in una forma di gestione convenzionata avendo selezionato un gestore che si obbliga a gestire il patrimonio affidatogli nel rispetto della Convenzione stipulata con il Fondo ed in particolare rispettando le linee di indirizzo nella stessa contenute. Il Gestore deve altresì rispettare le disposizioni normative primarie e secondarie ivi comprese le prescrizioni dell’organo di vigilanza (Covip). Gli accordi di gestione, tuttavia, consentono al Gestore di scegliere gli investimenti da effettuare e prevedono predefiniti gradi di libertà assegnati al gestore in considerazione della strategia allo stesso affidata, sempre allo scopo di raggiungere gli obiettivi e per allineare la strategia e le decisioni di investimento al profilo e alla durata delle passività definiti in sede di AAS per ciascun Comparto: tali obiettivi vengono definiti e monitorati prevalentemente in termini di benchmark e tracking error. Come già affermato, il Fondo non entra nel merito delle modalità (e pertanto non ha sinora contrattualmente previsto la diretta integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali di investimento dei gestori) in cui il gestore assume le decisioni d’investimento, per non gravare sull’efficienza della gestione stessa, ma valuta approfonditamente in fase di selezione il processo d’investimento della società e dello specifico mandato di gestione e nel corso della Convenzione gli effettivi investimenti effettuati. Da tempo, infatti, i principali Gestori internazionali operano una politica di esclusione dei settori e società che hanno un comprovato impatto negativo sulla società e sull’ambiente;
  • in misura rilevante in gestioni assicurative di Ramo I in quanto a ciò facoltizzato ai sensi dei Decreti Ministeriali n. 62/2007 e n. 166/2014, nella sua qualità di fondo c.d. preesistente: con riguardo a tale fattispecie di investimento, si evidenzia che, per la natura stessa del rapporto sottostante, la titolarità degli attivi gestiti è integralmente trasferita alla Compagnia assicurativa, mantenendo quindi il Fondo un mero diritto di credito verso la medesima: conseguentemente, ogni strategia generale di investimento, al pari delle singole operazioni è rimessa alla totale autonomia decisionale della Compagnia assicurativa.

Con riferimento agli aspetti ESG il Fondo si avvale del supporto di un advisor di sostenibilità ed effettua, in media semestralmente, un’analisi volta a valutare il livello di rating ESG del portafoglio finanziario e ad individuare settori od emittenti controversi ed eventuali emittenti con gravi violazioni nelle aree di rischio selezionate.

Dalle analisi sinora effettuate d’intesa con l’Advisor risulta che il punteggio conseguito è nettamente migliorativo rispetto al benchmark di valutazione interna delle Imprese e degli Stati analizzate dall’Advisor ESG.

Il Gestore, nell’ambito dell’autonomia decisionale affidatagli, all’interno del processo di valutazione e selezione degli investimenti - a oggi effettuati per il tramite di OICR - include la valutazione dei rischi di sostenibilità operando una particolare attenzione all’esposizione a rischi ambientali e al potenziale impatto dei rischi ESG sul valore delle società investite, nonché ai criteri di esclusione di settori o emittenti controversi per la Policy ESG del Fondo.

Il Fondo effettua inoltre periodicamente un apposito monitoraggio dei rischi di sostenibilità del portafoglio, con il supporto di un advisor specializzato, verificando il rispetto delle linee guida definite dalla Policy ESG e svolgendo, sulla base di tali esiti, opportuni confronti con il Gestore e riservandosi di avviare, con il supporto dello stesso, iniziative specifiche relativi agli strumenti investiti.

 

Comparto Bilanciato Sostenibile

In relazione al Comparto Bilanciato Sostenibile, in partenza dal 1° aprile 2023, la strategia di investimento è stata ottimizzata in funzione del profilo di rischio ed orizzonte temporale dello stesso: la quota di investimento azionario (mediamente pari al 35%) è funzionale ad accrescere il valore delle risorse nel medio/lungo periodo, tramite una strategia di investimento strutturata in modo da diversificare i rischi, limitando la concentrazione degli investimenti in specifici emittenti, gruppi di imprese, settori di attività e aree geografiche.

Sulla composizione del Comparto Bilanciato Sostenibile rimandiamo alla Nota Informativa pubblicata nel sito internet del Fondo (www.previbank.it).

La gestione delle risorse è demandata a intermediari professionali mentre il Fondo svolge su di essi una funzione di controllo. Le risorse sono gestite tramite convenzioni di cui all’art. 6, comma 1 del D.lgs. 252/2005.

Il comparto è affidato integralmente ad un gestore finanziario; il benchmark indicato all’interno della convenzione di gestione, quindi, coincide con il benchmark del comparto.

Nell’attuazione della politica di investimento sono stati presi in considerazione aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance in linea con quanto previsto dall’art. 8 del Regolamento UE SFDR 2019/2088.

A partire dal processo di selezione del Gestore, i rischi di sostenibilità sono integrati nelle decisioni d’investimento e costantemente monitorati attraverso i seguenti strumenti applicati al portafoglio da parte del Gestore:

  • Politica sulle energie fossili non convenzionali: con l’obiettivo di diminuire l’esposizione del portafoglio ai rischi climatici (fisici e di transizione)
  • Lista dei Grandi Rischi ESG: composta da società per le quali i rischi ESG potrebbero compromettere la redditività economico e finanziaria e avere un impatto significativo sul valore delle società
  • Politica delle armi controverse: con l’obiettivo di escludere tutte le società coinvolte nella produzione, stoccaggio, distribuzione e commercializzazione delle seguenti armi:
  1. bombe a grappolo (BASM), in conformità con il trattato di Oslo del 2008;
  2. mine antiuomo (MAP), in conformità con la convenzione di Ottawa del 1997;
  3. armi all’uranio impoverito, in conformità con la Legge Mahoux del 2006.